Il percorso della giornata
è lungo e abbastanza faticoso, circa 30 km per arrivare
a Duronia con un dislivello max di 750 metri.
Il ritrovo per la partenza non
è in paese ma abbiamo preferito fissare l'incontro
sul ponte sulla strada SS che scavalca il fiume Carpino.
Il motivo è valido: far percorrere ai camminatori in
maglia verde un tracciato ricco di aspetti geologici, storici,
naturali che fa parte del più lungo sentiero Pettoranello
- Carpinone, già tabellato.
Sistemato dai soliti Enrico e Michele nelle parti più
a monte, è facilmente percorribile, adatto a tutti
, si svolge interamente sulle sponde del fiume che nasce non
molto lontana e presenta un tragitto sempre tranquillo ad
eccezione del tratto che scorre sotto il paese di Carpinone.
Una stradina dal fondo bianco costituisce il primo tratto
di circa tre Km., perfettamente pianeggiante. E' una passeggiata
amena prima di incontrare il geom Malerba, che ringraziamo
per l'impegno nel curare gli aspetti ambientali del territorio
comunale e per la fiducia nella manifestazione. Con lui percorriamo
il tratto, che ci permette di osservare la posizione imprendibile
del castello da questo lato arroccato sull'alta e verticale
parete, sino alle "grotte di Carpinone" che appaiono
al di la del ponticello che attraversa il Carpino e che si
aprono nella parete rocciosa sull'altra sponda.
Visitiamo le grotte, ampie nella
parte iniziale e, quindi, facilmente accessibili e che prsentano
all'interno aggiustamenti e resti di muretti che testimoniano
l'utilizzazione della stessa.
All'ingresso è rimasto poco o nulla di quel merletto
calcareo che graziosamente ricamava il montarozzo originata
dallo stillicidio dell'acqua che scendeva dall'alto sulla
sommità e scivolando depositava il calcare creando
le formazioni La piccola cupola è stato addirittura
mangiata alla base per utilizzare il materiale calcareo.
Nulla è rimasto anche di una piccola pozza in cui era
possibile osservare qualche psiolite.
A titolo di informazione e per notizia ricordiamo che poco
distante dal punto di partenza esisteva altra grotta, famosa
sin da secoli addietro per essere una caverna troglodita.
Attualmente non si ha più notizia dell'ingresso che
non è stata possibile ritrovare nonostante alcuni tentativi.
Proseguiamo adesso sul sentierino erboso alla sinistra, il
fiume scorre placido e alla sua destra si erge un'alta parete
rocciosa completamente ricoperta di edera sulla cui sommità
sorge il castello Caldora.
Il sentiero sembra sbarrato dalla centralina idroelettrica,
ma sulla destra si apre un sentierino con piccole scalette
appena riconoscibili nel primo tratto.
Si procede percorrendo con un po'
di prudenza una traccia su una cengia, ma che offre squarci
panoramici di ambiente fluviale di innegabile bellezza panoramica.
Il fiume scorre in basso non più tranquillo ma interrotto
da salti di qualche decina di metri.
Prima di passare sotto un simpatico arco di rocce e radici
si può osservare in basso la stupenda cascata naturale
oltre lo sbarramento del piccolo bacino la cui tonalità
verde è data dalla vegetazione che vi si specchia.
Il tutto crea un quadro naturale che affascina e che fa passare
in secondo ordine la tensione dovuta allo stretto sentiero
che si trasforma in una ripida salita fra grosse alberi di
cerri sino all'arrivo alle prime case di Carpinone dove c'è
il Sindaco ad attenderci nei pressi della chiesetta di S.
Rocco.
La visita del centro storico rivela aspetti di un paese ancora
intatto con il selciato fra le strette stradine e i tetti
con le coperture in grigie "liscie" ma anche isolati
che i lavori post sisma '84 hanno trasfigurato con la eliminazione
della loro identità architettonica e storica.
Anche il castello Caldora, famoso condottiero della zona del
XV° secolo, appare all'interno completamente travisato
per il tentativo, fatto tempo addietro da un privato, di trasformarlo
in struttura ricettiva e non da meno è stato l'intervento
pubblico per la realizzazione di una struttura pubblica all'interno
del cortile da cui si gode lo spettacolo del paesaggio sino
alle Mainarde ed oltre.
Si percorre ancora il paese sino alla stazione ferroviaria
ove nel piazzale è stata allestita una lunga tavolata
in cui non manca alcuno dei dolci locali, che tutta la popolazione
ha prodotto, insieme a bevande, salumi e frutta.
Per abitudine ci si attarda sempre
di più, il tempo non promette bene e quindi si decide
di abbreviare il percorso a piedi del tratto sino a poco prima
di Colle dell'Orso.
L'acquazzone ci fa munire di impermeabile ma si arriva comunque
tutti bagnati al ristorante che come altre volte offre un
pranzo con abbondanza di carne cotta all'"argentina".
Il vinello, come si dice, asciuga e mette di buon umore la
compagnia che oltretutto aspetta che la pioggia passi. Ma
siccome il tempo non migliora di molto con i pullman si giunge
a qualche chilometro da Molise.
Si percorre un tratto di strada
interpoderale in direzione del piccolo paese, uno dei meno
abitati della Regione Molise a cui sembra abbia dato il nome,
appollaiato su un colle è ottimo punto di vedetta da
cui si domina una buona porzione del territorio che va da
A metà del percorso ci attende la Senatrice Cinzia
Dato, ci fa compagnia sino al rinfresco costituito da ottime
fette di anguria e dove il "Berlusconi" della situazione
riesce ad esprimere tutta la sua bravura nell'imitare il personaggio
.
A Duronia si arriva percorrendo
il Tratturo Castel di Sangro - Lucera, pista in cui i cavalli
possono ritrovare il percorso a loro adatto; la fila ormai
si è allungata a perdita d'occhio ed offre uno spettacolo
di colore fra il giallo delle ginestre.
L'arrivo a Duronia è accolto dalla popolazione che
manifesta il proprio entusiasmo per la manifestazione, ormai
diventata un'appuntamento a cui gli abitanti non sanno rinunciare
e che, come da anni, è organizzata diligentemente dal
gruppo degli amici di Giovanni che non ha saputo nascondere
la propria emozione all'ingresso del paese nell'incontro con
gli amministratori ed il Sindaco.
Non riesce a guastare la serata nemmeno la pioggia insistente
ed il freddo pungente che si fa sentire ma che viene mitigato
dalla degustazione del famoso "scattone" che in
estate raffredda ed in inverno riscalda.
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E' Carpinone la 1° meta del
quarto giorno di marcia, una passeggiata di un'ora per salire
in paese attraverso un sentiero sdrucciolevole per la recente
pioggia, ma bello nel verde intenso che avvolge fittamente
la cittadina, nell'incanto del paesaggio; quindi il corteo
si snoda, tra case addossate le une alle altre in un abbraccio
di solidarietà e di reciproca protezione, attraverso
le stradine e le scalinate che conducono al Castello, un'altra
delle tante sentinelle del Molise, in cui si riconosce il
senso di sicurezza e di dominio nel controllo delle vallate
circostanti.
Palazzo ducale, castello medioevale, roccaforte sannitica
.
il pensiero rapido ripercorre gli eventi storici, apprezzando
l'ingegno e le potenzialità difensive degli antichi
padri, immaginando i volti, gli abbigliamenti, i rapporti
di forza dei popoli che si sono avvicendati.
Il Sindaco dà il benvenuto ai visitatori; il dott.
Leonardo Malerba delinea i tratti essenziali delle vicende
storiche ed esalta i vantaggi della piccola realtà
geografica: vivibilità nella dolcezza del clima, nella
purezza dell'aria, nel verde che rigenera, nell'integrità
dei costumi, nella cordialità della gente. Elementi
questi che potrebbero rendere il luogo un ambita località
di soggiorno per tanti che desiderano una vita più
semplice e naturale, A questo scopo tendono gli sforzi della
comunità che oggi si risolvono nel migliorare l'estetica
del paese con appropriati interventi di restauro, nell'organizzare
sagre e feste soprattutto in estate ed un domani dovrebbero
potenziare il turismo in tutto il corso dell'anno in modo
degno delle risorse territoriali.
Si discende verso il piano, respirando aria buona, frugando
tra le case i segni più antichi - un portale, un cortile,
una fontana, la pietra coi fossili marini -, godendo dell'affettuosa
partecipazione dei cittadini che osservano ammirati il lungo
corteo fino all'incantevole viale dei tigli della stazione
ferroviaria, degna cornice alla tavolata allestita da affabili
Signore le quali offrono con garbo bevande, pizzette e dolci
in gran quantità e varietà di gusto.
Ancora una volta lo spirito dell'accoglienza semplice e schietta
nella sua naturalezza trionfa e lega al cuore dei marciatori
la piccola comunità, aggiungendo un piacevole segmento
alla sequela di ricordi che ogni marciatore porta con sé.
Si riparte in allegria, per affrontare un altro percorso questa
volta sotto una pioggia scrosciante. Irriconoscibili i marciatori,
bardati sotto cappe para-pioggia che hanno come effetto immediato
la sauna, finché ,sotto un sole intermittente, Frosolone
mostra la forte Natura delle sue rocce, l'aspetto ridente
della montagna, gli ampi pascoli e il tocco della moderna
ricerca di energia pulita nell'esperimento delle 'Pale eoliche',
esperimento che si va allargando in molte realtà molisane
con la conseguenza di mutare i crinali delle montagne, causando
un forte dilemma tra la necessità di conservare integro
l'ambiente orografico ed il bisogno di produrre energia senza
inquinare.
La tana dell'Orso non delude le aspettative gustative. Ritemprante
il piatto caldo a base di 'pasta e fagioli', gustoso il vitello
arrostito a riverbero, coinvolgente l'allegria che prende
tutti, in particolare 'i maschietti' che invitati secondo
il mese di nascita, tracannano il vino frizzante al suono
di organetto ed al canto di un brindisi beneaugurante.
Il Cammino riprende per alcuni Km. fino a giungere a Molise,
una località minuta, ma incantevole nella sua posizione
e nel lindore delle case e delle strade, che invita a sostare
per respirare aria salubre e semplicità di sentimenti.
Cordiale l'accoglienza, segnata da uno scambio di voti augurali
perché i piccoli centri continuino a vivere per 'ridare
vita' ai tanti che restano ingabbiati nei bagliori di un consumismo
amaro.
Refrigerante il rosso cocomero e le bibite che rinnovano le
energie per affrontare l'ultimo percorso e giungere, attraverso
il tratturo Castel di Sangro- Lucera, a Duronia, la meta conclusiva.
L'arrivo a Duronia è trionfale; il corteo avanza a
ritmo di danza tra lunghe file di cittadini acclamanti, preceduto
dai 'Cavalieri Triventini' e dalla Senatrice Cinzia Dato,
che partecipa goliardicamente procedendo a cavallo.
Da sottolineare la presenza della Dato che, pur non essendo
molisana di origine, accoglie l'invito e garantisce la sua
presenza, diversamente da molti politici molisani che disertano
l'appuntamento, scusando telegraficamente la mancata partecipazione,
per impegni istituzionali; sarebbe, invece, auspicabile un
coinvolgimento più diretto delle autorità politiche
ed amministrative in iniziative che hanno, tra l'altro, la
finalità di conoscere le risorse territoriali al fine
di progettare insieme un loro adeguato utilizzo.
La banda accoglie in piazza i marciatori, intonando, ai piedi
del monumento ai Caduti, canzoni patriottiche, con la suggestione
esaltante di italianità e di coesione nazionale. Grande
la commozione degli organizzatori nell'abbraccio dei concittadini
entusiasti.
Viene servito ' lo scattone' che ha la proprietà di
riscaldare in un contesto climatico poco rassicurante, turbato
da uno scroscio di pioggia e da un vento impietoso.
L'arch. Giovanni Germano guida nella lettura della cittadina;
è felice, commosso, senza voce, ma animato nell'illustrare
le peculiarità storiche ed architettoniche del paese,
appassionato nel mostrarci dalla Roccia, un paesaggio da mozza-fiato:
la veduta, aperta a 360°, spazia dal Matese alle Mainarde,
dai monti al mare, tra valli e colline, dove occhieggiano
ben trentanove paesi.
In piazza tutto è pronto per una cena preparata dalle
Signore del luogo e servita a tavola, visto che Michele e
Silvana sono ormai esausti e non intendono regolare l'ennesima
fila: rigatoni ben conditi che solleticano il palato, spezzatino
di carne odoroso, frutta e dolci.
Sul palco allestito in piazza l'esibizione del gruppo di danze
popolari 'Gli Scacciapensieri' è superlativa. La loro
bravura era stata già ampiamente apprezzata, si esplicita
al meglio; vibra nel loro corpo in movimento la passione per
la danza ed i canti popolari e, soprattutto, la passione per
la terra d'origine, la gioia di danzare nel cuore del loro
paese. Grandi applausi sono, inoltre, riservati al canto del
Tenore Paolo, il quale dà un saggio delle sue notevoli
potenzialità vocali.
Breve e significativo l'intervento del nuovo Sindaco, Franco
Adducchio. Il rinnovo dell'amministrazione comunale è
alimento per una visione più ottimistica della realtà
da sottrarre al conservatorismo di classe e da inserire in
un circuito di trasformazione che dia possibilità ai
giovani di attivare nella loro terra nuove prospettive di
sviluppo, restituendo all'assetto preesistente le sue prerogative
e potenziando attività produttive per l'accoglienza
ed il turismo; questo si legge nelle parole del Sindaco, questo
vogliamo per Duronia e per il Molise tutto, una terra che
merita di essere amata e conosciuta.
A conclusione della serata la cerimonia di consegna delle
targhe ai presidenti delle Associazioni che hanno contribuito
alla realizzazione, agli sponsor, ai Sindaci dei paesi che
hanno ospitato. I Marciatori ricevono la meritata medaglia-ricordo
Un Grazie a chi ha aperto le vie del Molise per tanta fruizione:
allo staff organizzativo nella persona di Giovanni e Silvana
Germano, Alfredo Ciamarra, Michele Manzo e tanti altri infaticabili
Duroniesi, Un grazie a tutti i Volontari che hanno contribuito
con generosità a rendere gradevoli e significative
le marce, le soste didattiche, gli intervalli manducatori
e di divertimento.
Un bravo a tutti i marciatori resistenti e tolleranti. Un
plauso a tutti bambini e giovanissimi che hanno affrontato
ogni difficoltà con gioia ed entusiasmo ed un apprezzamento
ai Genitori che avvicinano i loro figli alla Natura, sollecitandoli
a conoscerla e ad amarla. Una lode particolare rivolgo a Sonia
ed a Pamela che ho avuto modo di osservare più direttamente
e di cui ho apprezzato la resistenza, l'interesse e la compostezza.
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